La Princesa de Norman_prefazione del prof. Damiano Galimberti

La Princesa de Norman di Olga Tordonato e Lawrence Raw
romanzo e sceneggiatura

Le emozioni non invecchiano. Tutt’altro. Oggi ci stiamo quasi abituando a una longevità sempre maggiore dei sentimenti e delle passioni. In questo libro, i due autori, Olga Tordonato e Lawrence Raw, ci traghettano da un mondo in cui la nostra giornata, fin da quando siamo imbottigliati nel traffico mattutino, è scandita da una lunga serie di appuntamenti e doveri che ci accompagnano nevroticamente fino a sera, ad un mondo di emozioni, in cui appunto sentimento e passione la fanno da padroni.
Ecco gli oggetti che ci circondano quotidianamente: microonde, computer, telecomando, vari strumenti della comunicazione, cellulari, fax, posta elettronica. La parola d’ordine di ogni messaggio è “il prima possibile”. Fast food, fast track, fast forward, cibo veloce, strada veloce, avanti tutta… Ecco qui l’essenza della nostra epoca: come disse A. Huxley all’inizio del Novecento, noi moderni non abbiamo inventato nessun nuovo peccato capitale oltre ai sette peccati capitali dei tempi antichi, se non la fretta.
Questo libro ci porta invece verso atmosfere calde, in cui l’avventura è sempre anticamera di una successiva intensa e passionale quotidianità, in cui l’amore è sempre il sentimento alla lunga vincente.
E in questo contesto anche la prole dei nostri protagonisti, rappresentata dalla figlia, diventa espressione di un messaggio trasmesso dal DNA: l’amore per l’avventura, per gli spazi aperti; quasi un’eredità diretta da parte dei propri genitori. Una condizione fisica e ancor prima psichica da preservare e conservare. Un po’ come spetterebbe al medico moderno. In fondo, il compito del medico dovrebbe essere quello di curare i propri pazienti soprattutto quando stanno bene, “curando” la loro salute e non la loro malattia: con questo spirito, i benestanti dell’antica Cina retribuivano chi si occupava della loro salute finchè restavano sani e cessavano di elargirgli la parcella nel momento in cui la malattia faceva la sua comparsa.
Il buon medico dovrebbe infatti essere considerato come il custode della salute. E come nel DNA dei nostri protagonisti viene in un certo qual senso tramandato uno spirito libero ed una vitalità positiva, ecco che gli strumenti della scienza moderna, che ci consentono di conoscere il nostro DNA e quindi la nostra più intima costituzione, possono consentirci un grosso investimento: quello sulla conoscenza. L’investimento che paga il miglior interesse! Conoscere significa infatti prevenire e oggigiorno le moderne analisi salivari sul DNA possono aumentare le conoscenze della propria costituzione, così che poi agendo sullo stile di vita, possa essere attivamente e positivamente condizionata l’espressione dei nostri geni.
Non possiamo non invecchiare. Neanche i protagonisti di questo libro possono evitare l’inesorabile trascorrere del tempo. Ma possiamo sicuramente condizionare il nostro invecchiare. E come i protagonisti, pensando e vivendo “positivo”, imparano ad apprezzare il loro vivere quotidiano, così noi, ottimizzando e personalizzando le nostre scelte di vita “a misura del nostro DNA” abbiamo la possibilità di migliorare la qualità della nostra vita e di “registrare le lancette dell’orologio”, in vista di un invecchiare sereno e sano (healthy aging).
L’immortalità non interessa alla scienza: il suo fine non è allungare acriticamente il tempo dell’esistenza, ma il tempo senza sofferenza, e quindi garantire la miglior qualità di vita al maggior numero possibile di persone. E’ questa la mission, ad esempio, della cosiddetta “medicina antiaging”, nata dalle conoscenze del DNA e che ha l’obiettivo di mantenere il più a lungo possibile la giovinezza nelle nostre cellule, così come i protagonisti di questo libro hanno sempre mantenuto una giovinezza nelle loro menti e, metaforicamente parlando, nel loro cuore.
Olga e Lawrence non solo hanno scritto la sceneggiatura per un vero e proprio kolossal cinematografico, ma hanno un progetto concluso, con un cast internazionale che li ha portati a Madrid per conoscere personalmente gli attori e due agenzie cinematografiche fra le più importanti del panorama cinematografico. Il progetto film La Princesa de Norman, li ha inoltre messo in contatto con importanti case di produzioni, agenzie, registi e attori a livello internazionale. La sceneggiatura è, infatti, in versione italo-inglese....
Non ci resta che augurare anche a loro che il sogno si possa realizzare nel migliore dei modi e… lunga vita ai sogni ed in bocca al lupo agli Autori……….

Damiano Galimberti
Presidente A.M.I.A. – Associazione Medici Italiani Anti Aging

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di Olga Tordonato e Lawrence Raw