domenica 18 agosto 2013

http://youtu.be/3uzq_-xsnpc

http://youtu.be/3uzq_-xsnpc

Miriam La Chiave del Diritto - a fine anno - romanzo

 
 
Lei cammina a passo lento sempre con il naso all'insù fra gli imponenti palazzi che si affacciano su strade bianche che s'intrensicano in viottoli e viuzze scure, ombreggiate.
D'un tratto un gruppo di persone le vengono incontro, sono quasi tutti vestiti di nero, spiccano come corvi alla luce accecante del sole. Lo sciame umano le passa accanto senza quasi vederla.

Miriam La Chiave del Diritto - pagina Facebook -

https://www.facebook.com/MiriamLaChiaveDelDiritto?ref=hl


<> nel finire la frase accende una sigaretta e con voluttà l'aspira profondamente.
< Arrivo!>> non attende la risposta, ha già chiuso la comunicazione.

http://youtu.be/-cShGVjuGi8

Miriam La Chiave del Diritto


mercoledì 29 maggio 2013

T U S I P I M I A (S. Equizzi)

Tu sì pi mia cchiù bedda di na fata,
di chiddi ca cci su nni li raccunti,
c'hannu pi vucca na rosa sbucciata
e 'ncanciu d'occhi stiddi nni la frunti.
Di chiddi  ca si cunta e si raccunta
c'appena dannu na sula guardata,
è comu fussi ca lu suli spunta
e la terra ciurissi all'impinzata.

Miriam La Chiave del Diritto ..Un percorso d'amore nella Sicilia barocca del primo novecento


"...Un uomo le si affianca e la stacca dai suoi pensieri.
É Manuel, anche lui indossa colori improponibili. Pantaloni verdi, giacca cerata gialla e cappellino rosso. Ai piedi stivaloni di gomma blu. Con la mano le accarezza la nuca e con possesso la tira a sé baciandola sulle labbra con dolcezza:<> le dice soffiandole in viso.
Fra i due c'è uno scambio di sguardi carichi di ardente passione e complicità. "
 

Miriam La Chiave del Diritto



mercoledì 3 aprile 2013

Miriam...La Chiave del Diritto _romanzo di Olga Tordonato



"Un percorso d'Amore nella Sicilia barocca del primo novecento"
 
.................-Tutto questo mi da' l'impressione di un deja vu, può essere? Vivo come nell'attesa di un qualcosa che deve accadere, ma non so che cosa. Sei la prima a saperlo, a Manuel non ho detto nulla....Forse è un po' di stress-
..................................
Io non posso entrare in questo messaggio, perchè ha tutta l'aria di essere un messaggio.

martedì 2 aprile 2013

La leggenda...

"L'Isola prende il nome Sicilia in onore di una Principessa portatrice di vita"

Perchè Sicilia? Una favola-leggenda spiega la scelta di questo nome che, nel corso dei secoli, ha soppiantato l'antica denominazione Trinacria.

La Principessa Sicilia...una fanciulla splendida, una Principessa con un triste destino che si trasforma in speranza di vita e rinascita....


 


 



Miriam... La Chiave del Diritto

romanzo di Olga Tordonato

Un percorso d'amore nelle Sicilia barocca del primo novecento....

La Sicilia...teatro di tantissime leggende, miti e storie ..

La Sicilia ha sete, la Sicilia ama, la Sicilia è vorace, la Sicilia è arte, la Sicilia vive con ardore e sogna dolcemente, sempre. La storia di Aretusa Aretusa è figlia di Nereo, antico dio del mare e Doride a sua volta figlia di Oceano e di Teti. La giovane ninfa è amica della dea cacciatrice Diana. Un giorno la divina fanciulla si sta bagnando nelle acque del fiume Alfeo e il dio si innamora perdutamente di lei. Le insistenze del dio-fiume diventano pressanti, ma la passione non è proprio ricambiata, tanto che Aretusa decide di fuggire. Così la ninfa si nasconde nell’isola di Ortigia, quella che diventerà il cuore pulsante di Siracusa. Per proteggerla dalla ricerca di Alfeo, Diana trasforma Aretusa in una fonte d’acqua dolce, proprio quella che da allora sgorga in un piccolo bacino della parte più antica della città siciliana. Come divinità fluviale Alfeo non si arrende, si immerge sotto il mare Egeo e torna in superficie proprio davanti a Ortigia per ricongiungersi alle acque della fonte che una volta era la sua amata. Tutta questa vicenda venne ideata dagli antichi greci per spiegare l’immersione sottoterra del percorso del fiume Alfeo, realmente esistente in piena Grecia. Da qui l’idea di questo filo d’amore epico che parallelamente tendeva a spiegare l'unione fra il paese ellenico e la Sicilia. La fonte d’acqua dolce che oggi si apre nel piccolo invaso di Ortigia, centro storico di Siracusa, porta appunto il nome di Fonte Aretusa.

E vui durmiti ancora

"Si dice che fosse il 1916. Sul fronte della Carnia si fronteggiavano gli austriaci e due reggimenti formati da Siciliani. Si sparavano e si ammazzavano. Una sera, splendendo la luna, uno dei nostri, un soldato siciliano, prese la sua chitarra e cantò. E mentre cantava, gli spari cessarono. E quando finì di cantare, gli austriaci applaudirono. Questa canzone, cantò il soldato. Non era quello il suo posto, in mezzo alla Morte. E lui invocò il suo posto." La storia, mi è stata raccontata, quando ero ancora fanciullo, da mia nonna ed ho deciso di aggiungerla, come sottofondo alla mia home page natalizia, corredata dal testo e dalla storia, per la dolcezza della musica e per la poesia che le parole esprimono e per il dolce ricordo che ho di mia nonna. Un altro esempio della bellezza della Sicilia e della grandezza delle sue Genti. E vui durmiti ancora Lu suli è già spuntatu di lu mari E vui bidduzza mia durmiti ancora L’aceddi sunnu stanchi di cantari Affriddateddi aspettanu ccà fora Supra ssu barcuneddu su pusati E aspettanu quann’è ca v’affacciati Lassati stari nun durmiti cchiui Ca ‘nzemi a iddi dintra sta vanedda Ci sugnu puru iu c’aspettu a vui Ppi viriri ssa facci accussì bedda Passu cca fora tutti li nuttati E aspettu sulu quannu v’affacciati Li ciuri senza i vui nun vonnu stari Su tutti ccu li testi a pinnuluni Ognunu d’iddi nun voli sbucciari Se prima nun si rapi ssu barconi Intra li buttuneddi su ammucchiati E aspettanu quann’è ca v’affacciati Lassati stari nun durmiti cchiui Ca ‘nzemi a iddi dintra sta vanedda Ci sugnu puru iu c’aspettu a vui Ppi viriri ssa facci accussì bedda Passu cca fora tutti li nuttati E aspettu sulu quannu v’affacciati E voi dormite ancora Già dal mare s’è levato il sole E voi dormite ancora, piccola e bella Gli uccelli sono stanchi di cantare Infreddoliti, aspettano qui fuori Su quel balconcino si son posati E aspettano che voi vi affacciate Basta, non dormite più Perché insieme a loro, in questa straduccia Ci sono anch’io ad aspettare voi Per vedere questo viso così bello Passo qui fuori tutte le mie notti E aspetto solo che voi vi affacciate I fiori non vogliono stare senza di voi Tengono tutti il loro capo chino Non ce n’è uno che voglia sbocciare Se prima non si apre quel balcone Sono nascosti fra i boccioli E aspettano che voi vi affacciate Basta, non dormite più Perché insieme a loro, in questa straduccia Ci sono anch’io ad aspettare voi Per vedere questo viso così bello Passo qui fuori tutte le mie notti E aspetto solo che voi vi affacciate.

venerdì 15 febbraio 2013

La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire. George Orwell

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La Princesa de Norman

La Princesa de Norman
di Olga Tordonato e Lawrence Raw